Ciao Nonna Angela, ti vogliamo bene. Per sempre.

A nome di tutta la mia famiglia, il nonno, papà e mamma, e di mio fratello, desideriamo ringraziare di cuore tutti voi che insieme a noi, oggi, condividete questo momento.

Ringraziamo la Dott.sa Eletta Bosetto, gli infermieri dell’ADI di Novara per le cure, durante la malattia prima e la disabilità dopo, e tutti coloro – amici e parenti – che sono stati vicini alla nostra famiglia anche solo donandoci un sorriso.

Siamo contenti che sia morta serena, a casa con noi, e che le sue ultime parole siano state di pace e affetto per mio nonno, mio papà, mia mamma e, noi, i suoi due gioielli. Si è spenta dolcemente, senza soffrire, nel nostro amore, come una candela.

Ieri, il 5 marzo, avrebbe compiuto 84 anni e il 1 maggio avrebbe festeggiato 65 anni di matrimonio. Insieme hanno vissuto col fidanzamento oltre 70 anni. 4/3/43 era anche il giorno di nascita di Lucio Dalla, che era il suo cantante preferito. In gioventù amava Luciano Taioli e Claudio Villa, come lui – mi aveva raccontato – aveva chiamato mio papà, Claudio. Il suo colore preferito era il verde e adorava i fiori semplici, i fiori di campo.

La mia nonna si definiva “selvatica”, ma chi l’ha conosciuta, sa che aveva un grande dono. Era una persona con un cuore davvero grande. Molto generosa con tutti, soprattutto con chi era in difficoltà. Ripensando in questi giorni con tutta la mia famiglia a questi anni passati insieme, se penso a quale sia il più importante insegnamento che ci abbia lasciato: è proprio la generosità. Non ha avuto una infanzia facile, è diventata orfana a 3 anni, e ci ripeteva che con mio nonno aveva “unito la fame con la sete”, durante i primi anni di matrimonio. Ma era una gran lavoratrice e col lavoro insieme a mio nonno avevano “rialzato la testa”. In questi giorni una sua collega e cara amica, ricordava quanto lei amasse il suo lavoro alla DeAgostini e quanto fosse sempre pronta ad aiutare le colleghe. Spesso prendendosi in più il loro carico di lavoro e poi dividendolo tra chi era indietro per non far perdere loro i numeri di produzione.

Ha amato profondamente mio nonno, mio papà e la mia mamma, che fino all’ultimo l’ha accudito.

Io e mio fratello siamo cresciuti a casa dei nonni, e tu più di ogni altro ci hai viziati. Sei stata sempre presente e hai condiviso tutti i nostri momenti. Quelli belli e quelli brutti. Con te abbiamo viaggiato tanto, fatto molti pellegrinaggi, e passato tutte le nostri estati a giocare nel cortile e sul balcone.

Ricorderemo tutte le domeniche a pranzo da te, paniscia o risotto giallo. I tuoi “ciao nini, ciao tesoro”. Il tuo confondere sempre l’inizio dei nostri nomi e mai apposta. Le tue passioni: andare per funghi, giocare a carte col nonno, cucire davanti alla finestra della nostra camera e cucinare. E anche mangiare. Le tue capacità pratiche, che almeno io purtroppo non ho ereditato. L’amore con cui sei stata sempre con il nonno e fino a quando hai potuto, hai accudito, nella malattia e nella disabilità. Sei stata anche in vita la nostra candela.

Vedi nonna oggi noi riaccendiamo quella tua candela. Faremo in modo ogni giorno di alimentarla, cercando di volerci bene e di essere generosi col prossimo, proprio come tu sei sempre stata e ci hai insegnato non con le parole, ma con l’esempio.

Racconteremo chi eri ai nostri figli. E non ti dimenticheremo. Mai.

Ti diciamo grazie per tutto quello che hai fatto per noi. Ti vogliamo bene.

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